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DEBITI PER LA DROGA, OPERAIO MINACCIATO

11 Gennaio 2019 - IL MESSAGGERO Abruzzo

LE RICONOSCONO IL RISARCIMENTO MA NEL FRATTEMPO E’ DECEDUTA

27 Luglio 2018 - IL MESSAGGERO Abruzzo
LANCIANO – Ha vinto la causa con lo Stato ma quando il diritto al risarcimento è finalmente arrivato, lei era defunta. È quanto accaduto ad una commerciante frentana deceduta per un brutto male mesi fa, la quale attendeva il rimborso di 10 mila euro di Iva. Nel contenzioso, l’Agenzia delle Entrate di Chieti è stata condannata in primo e secondo grado dalle Commissioni Tributarie di Chieti e dell’Aquila, ma i soldi non si vedono ancora. Dopo il lutto, il marito della commerciante, che aveva un negozio di alimentari, ha intentato i ricorsi a partire dal 2016 e a febbraio ha anche notificato la messa in mora all’Agenzia delle Entrate che in appello è stata pure condannata a pagare le spese di giudizio. Ora il suo legale, l’avvocato Pierpaolo Bada, ha inoltrato alla Commissione Tributaria aquilana il ricorso per il giudizio di ottemperanza, fissato al 20 settembre. Con quel credito d’imposta la commerciante avrebbe potuto risollevare le sorti del negozio e continuare a lavorare. Invece ha dovuto chiudere ed è poi deceduta. Ancora oggi, dopo le due condanne con sentenza definitiva, l’Agenzia delle Entrate continua a chiedere documenti prima di pagare. La Commissione d’Appello ha precisato che non è necessario adempiere ad altri obblighi ritenendo “pienamente condivisibile il rimborso chiesto dal contribuente”. Inoltre nessuna prescrizione, perché decennale.
(in seguito l’avv. Bada è riuscito ad ottenere il pagamento delle relative somme a favore degli eredi della defunta)